10 agosto 1944-10 agosto 2011



 

Le Associazioni della Resistenza, i familiari dei Caduti, gli Enti, le forze democratiche e antifasciste milanesi renderanno omaggio alla memoria dei Combattenti per la Libertà e nel contempo ribadiranno la permanente mobilitazione a tutela dei capisaldi sanciti nella Costituzione.

Il programma previsto in Piazzale Loreto per

Mercoledì 10 agosto 2011

sarà il seguente:

Ore 10,00 – Piazzale Loreto:

– deposizione di corone alla stele che ricorda i 15 Martiri;

– interventi di rappresentanti delle istituzioni, di Sergio Temolo e Massimo Castoldi familiari dei Caduti. Introduce Carla Bianchi Iacono dell’ANPC;

Ore 21,00 – sempre in Piazzale Loreto:

– Manifestazione Antifascista;

Interverranno:

– Sergio Fogagnolo, Presidente dell’Associazione “Le Radici della Pace – i 15”;

– Gianni Mariani, della FIAP;

– Roberto Cenati, Presidente dell’ANPI Provinciale di Milano;

Seguiranno:

– lettura di brani e testimonianze di alcuni dei Quindici Martiri a cura di Chiara Iacono;

La serata si concluderà con un intrattenimento musicale “Una cantata Partigiana”;


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Dopo Oslo qualcuno si accorge che in Europa i neonazi sono un pericolo…

I neonazi d’Europa traslocano su Internet

 

 

Dai razzisti ungheresi ai populisti francesi, è una rete unita

ALESSANDRO ALVIANI

Le motivazioni della strage di venerdì in Norvegia restano tutte da verificare. Eppure, se dovesse trovare conferma l’immagine del trentaduenne Anders Behring Breivik che la Rete sta lentamente restituendo, le autorità di sicurezza norvegesi potrebbero aver avuto drammaticamente ragione. A febbraio, nel loro ultimo rapporto, avevano lanciato l’allarme su un’«accresciuta insicurezza» nel Paese e avevano pronosticato per quest’anno un aumento delle attività interne dell’estrema destra.

Dal 2009 Anders Behring Breivik era membro di un forum neonazista svedese, chiamato Nordisk, che si autodefinisce un portale su «identità, cultura e tradizioni nordiche» e conta circa 22.000 iscritti. La scena neonazista norvegese è piuttosto debole, quella svedese «è molto più forte», spiega il professor Hajo Funke, esperto di estremismo di destra presso la Freie Universität di Berlino. Eppure, ricorda, in Norvegia si assiste alla diffusione del populismo di destra incarnato dal Partito del Progresso, che ha superato il 20% dei consensi. Non che tale partito sia corresponsabile dell’attentato, precisa, eppure la sua propaganda fornisce un «terreno fertile» per la diffusione di idee e risentimenti anti-islam e anti-immigrati. Sembra che lo stesso Breivik avesse preso la tessera, salvo poi abbandonare la formazione perché la considerava troppo moderata.

Sebbene deboli dal punto di vista organizzativo e numerico, «gli estremisti di destra norvegesi sono in contatto tanto con quelli svedesi, tanto con altri gruppi di estrema destra in Europa», si legge nel rapporto diffuso a febbraio dalle autorità norvegesi. La scena dell’estrema destra europea è molto frastagliata e i passaggi sono a volte fluidi. Ci sono i populisti alla Le Pen, i neonazisti ungheresi, la Npd tedesca, «il più radicale partito di estrema destra» nell’Europa occidentale, come la definisce il professor Funke. Non esiste un coordinamento centralizzato, una sorta di «regia» a livello europeo, spiega Funke, eppure i contatti personali a livello sovranazionale sono all’ordine del giorno. E si sviluppano attraverso canali multipli, non da ultimo la musica. I concerti di «white power music» rappresentano una piattaforma di incontro e scambio per gli estremisti e «attirano centinaia di militanti da tutta Europa», scrive l’Europol nel suo ultimo rapporto. Le performance si svolgono in località segrete e vengono annunciate soltanto su Internet. Non a caso: il Web – soprattutto il Web 2.0 – si sta trasformando nel megafono privilegiato dei neonazisti.

«Gli estremisti di destra sono sempre più attivi nei social network, per raggiungere le generazioni più giovani», nota l’Europol. Ciò rappresenta «una nuova dimensione» della minaccia che l’estremismo di destra può costituire in futuro per l’Europa. Secondo uno studio presentato giovedì, ad esempio, in Germania nel 2010 sono stati caricati su Facebook, Youtube e altri social network 6000 post dal contenuto di estrema destra, il triplo rispetto all’anno prima. Il potenziamento delle attività sul Web è però soltanto un aspetto che contraddistingue tali ambienti. I neonazisti puntano a metter sempre più piede nella società, provando a sfruttare un insidioso mix fatto di paure xenofobe, reazioni anti-islam e preoccupazioni economiche. E sono pronti a cambiar volto, pur di diventare più «presentabili». È quanto avviene in Germania, un Paese che conta 219 organizzazioni di estrema destra con un totale di 25.000 membri e in cui si osservano due fenomeni concentrici. Il primo: negli ambienti neonazisti cresce la presenza delle donne, usate come esche per far passare richieste che, se fossero strillate da una testa rasata, verrebbero subito respinte. Il secondo: una trasformazione nel modo di presentarsi. In passato lo skinhead era immediatamente riconoscibile dalla testa rasata e dagli stivali. Oggi, invece, lo stile classico degli skinhead «è ormai obsoleto», scrivono i servizi segreti tedeschi nel loro ultimo rapporto annuale. In pubblico i neonazisti preferiscono «capi di abbigliamento o marche orientate ai trend comuni della moda giovanile e che segnalano in modo meno evidente l’appartenenza alla scena» dell’estrema destra. A prendere sempre più piede, specie tra i più giovani, sono i cosiddetti «Autonomi nazionalisti», che riprendono abbigliamento e forme di azione dai gruppi di estrema sinistra.

http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/412791/

 

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MARTEDI 19 LUGLIO ASSEMBLEA ANTIFASCISTA ALLA CAMERA DEL LAVORO

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FASCISTI ALLA CAMERA DEL LAVORO

 

Ancora una provocazione fascista a Milano. Stavolta a essere presa di mira la Camera del Lavoro cui va la solidarieta’ del Comitato antifascista di zona 8

dal corriere

ONORIO ROSATI: «PROVOCAZIONE FASCISTA, NON SUCCEDEVA DAGLI ANNI ’70»

Sindacalista Cgil colpito con un casco
davanti alla Camera del Lavoro

Il funzionario voleva bloccare un volantinaggio non autorizzato da parte del gruppo Giovane Italia

MILANO – Un sindacalista della Cgil ha denunciato di essere stato aggredito davanti alla Camera del Lavoro mentre cercava di fermare alcun individui che, verso le 12 di venerdì, stavano distribuendo volantini contro la Cgil davanti alla sede milanese del sindacato. Il volantino era firmato dal gruppo «Giovane Italia Nucleo Marinetti», appartenente all’area della gioventù Pdl, ed era relativo alla questione Tav: si accusavano i sindacati di essere «assenti ingiustificati» verso i lavoratori impiegati nel cantiere. Una decina di militanti, senza autorizzazione, hanno cominciato a distrubuirli di fronte alla Camera del Lavoro. «Mentre venivano allontanati – si lette in una nota diffusa dalla Camera del Lavoro – alcuni di questi, armati di casco, colpivano ripetutamente i militanti della Cgil, uno dei quali, ferito, veniva successivamente ricoverato al Policlinico». Il funzionario, 50 anni, durante la discussione è stato colpito con un casco ed è caduto a terra battendo la schiena. E’ stato ricoverato in osservazione all’ospedale Policlinico. Sul posto, secondo la ricostruzione della stessa Cgil, «sono tempestivamente intervenuti carabinieri, polizia e Digos».

LA QUESTIONE TAV – I volantini portavano il titolo «Tav: sindacati assenti ingiustificati», ed erano stati stilati a difesa degli operai della ditta Italcoge Spa, l’impresa che si è aggiudicata i lavori in un cantiere della Tav. Gli operai della Italcoge erano definiti «lavoratori costretti a fare i conti con stipendi arretrati e appalti a rischio», «l’unica vera categoria non protetta». Per questo i rappresentanti della Giovane Italia, tramite il volantino, chiedevano «una presa di posizione netta da parte dei sindacati».

«PROVOCAZIONE FASCISTA» – Il segretario generale della Camera del lavoro Onorio Rosati ha definito il gesto come una «provocazione fascista senza precedenti: si attacca la Camera del Lavoro di Milano, luogo simbolo della democrazia e della sinistra nella nostra città». «È dagli inizi degli anni ’70 che non registravamo un atto simile – prosegue Rosati – e chiediamo alle forze dell’ordine pubblico che si accertino immediatamente i mandanti e gli esecutori di questa provocazione». Secondo Rosati il gesto «è il frutto di un pericoloso clima politico in città, che è stato colpevolmente tollerato in tutti questi anni e che vede le diverse formazioni di destra impegnate in atti provocatori nei confronti di persone, di iniziative e di luoghi simbolo dell’antifascismo, della sinistra e del lavoro». Dopo aver rivolto il proprio invito ai militanti della Cgil «a mantenere la calma», Rosati ha sottolineato: «Non accetteremo altre provocazioni». «Per questo – ha concluso il segretario sindacale – chiediamo l’immediata chiusura di tutte le sedi di formazione neofascista apertesi nella nostra città anche recentemente».

SOLIDARIETA’ DELLA UIL – Il segretario generale della Uil Walter Galbusera ha espresso a nome del sindacato «solidarietà alla Camera del Lavoro di Milano, e la più ferma condanna dell’aggressione messa in atto da un gruppo di individui che si richiamano ad organizzazioni di estrema destra». Galbusera parla di motivazione «pretestuosa» a proposito della questione Tav, e sottolinea «l’intento provocatorio e la assoluta gravità del ricorso alla violenza». «La Uil – conclude il segretario generale – auspica che tutti i cittadini e le forze politiche e sociali della città sostengano l’impegno fermo e determinato fin qui dimostrato dalle forze dell’ordine, volto a scoraggiare ogni atteggiamento di violenza nel confronto politico e sociale». Solidarietà anche da parte di Danilo Galvagni, segretario generale della Cisl di Milano, che parla di «un brutto e pericoloso segno di intolleranza, che non va sottovalutato. Un segno del clima avvelenato che investe oggi la società e il mondo politico, economico e sindacale».

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_luglio_8/sindacalista-cgil-aggredito-camera-lavoro-gruppo-marinetti-pdl-1901049448243.shtml

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