10 AGOSTO 2010 – 66° ANNIVERSARIO DELLA FUCILAZIONE DEI MARTIRI DI PIAZZALE LORETO
La cerimonia avrà luogo martedì 10 agosto 2010 con il seguente programma:
ore 9.30 a Piazzale Loreto, deposizione di corone alla stele che ricorda i 15 Martiri ed eventuali interventi di rappresentanti delle istituzioni e dei famigliari dei caduti;
ore 21.00 sempre in Piazzale Loreto, Manifestazione antifascista. Prenderanno la parola: per il Comitato Antifascista, Roberto Cenati (Vice Presidente dell’A.N.P.I. Provinciale di Milano). Interverranno alcuni familiari dei caduti. Seguirà un intrattenimento musicale dal titolo "Una cantata partigiana".
I 15 martiri di Piazzale Loreto
di Giovanna Giannini
Umberto Fogagnolo, classe 1911, era un accanito avversario del regime fascista. La sua attività clandestina fu intensa e svolta attraverso numerosi discorsi e scritti. Fu tra i primi a dare l’assalto, il 25 luglio 1943, al "covo" di via Paolo da Cannobio. L’8 settembre formò bande di patrioti, organizzò rifornimenti di armi, aiutò ed inquadrò i compagni di fede. Nell’ottobre del 1943, in pieno giorno, venne arrestato a Milano nel corso Vittorio Emanuele perché affrontò coraggiosamente il comandante della " Muti", Colombo, mentre pestava un operaio.
Domenico Fiorani, classe 1913. Nel settembre del 1943 fu licenziato dallo stabilimento nel quale lavorava, aveva poco denaro e la moglie da curare, fu così che si dedicò intensamente all’attività politica. Fondò una nuova sezione socialista a Sesto San Giovanni e diede la sua opera come propagandista e collaboratore di giornali clandestini. Il 25 giugno 1944 mentre si recava a trovare la moglie in ospedale fu arrestato dalle SS e trasferito a San Vittore.
Vitale Vertemati, aveva 26 anni quando fu arrestato il 1° maggio del 44’ a causa del suo lavoro di collegamento tra i vari gruppi partigiani.
Giulio Casiraghi, classe 1899, militante nel partito comunista da lunga data. Fu arrestato: nel 1931 per reati politici e per aver svolto attiva propaganda sui fogli clandestini, venne liberato dal confino di polizia nel 1936, nel 1943 perché organizzatore degli scioperi verificatisi alla ditta " Marelli" e infine il 12 luglio dello stesso anno in quanto addetto alla ricezione dei messaggi da Londra per gli aviolanci.
Tullio Galimberti, classe 1922. Chiamato alle armi, anziché militare nelle file fasciste, preferì dedicarsi al movimento clandestino. Ebbe attivi e frequenti contatti con i G.A.P e svolse numerose missioni importanti. Fu catturato in pieno giorno in una via centrale di Milano.
Eraldo Soncini, classe 1901. Fin da giovane partecipò ai movimenti proletari. Attivissimo militante nelle file del partito socialista, subì un primo arresto nel 1924 e in tale occasione fu violentemente bastonato. Dopo l’8 settembre fu attivamente ricercato, ma ciò non gli impedì di partecipare alla lotta clandestina sino al giorno in cui fu catturato dalle SS.
Andrea Esposito, 46 anni, iscritto al partito comunista collaborò attivamente con i partigiani della 113° brigata "Garibaldi". Fu arrestato il 31 luglio in casa insieme al figlio Eugenio, che era sfuggito ai nazifascisti per non andare a combattere sotto le insegne della Repubblica Sociale e che verrà deportato a Dachau.
Andrea Ragni, 23 anni. Dopo l’8 settembre, mentre partecipava ad un’azione per tentare di impossessarsi di armi, fu ferito e ricoverato a Niguarda da dove riuscì a scappare. Arrestato una seconda volta, riuscì a fuggire nuovamente, ma venne ripreso e rinchiuso a San Vittore sino al giorno della fucilazione.
Libero Temolo , classe 1906, frequentò sin dalla gioventù i circoli comunisti del proprio paese e soffrì il carcere e le persecuzioni. Giunse a Milano nel 1925 e divenne un attivo organizzatore delle S.A..P. Fu catturato al posto di lavoro nell’aprile del 1944.
Emidio Mastrodomenico, classe 1922, si trasferì a Milano nel 1940 dove operò presso il commissariato di Lambrate. Fu arrestato in quanto capo delle GAP.
Salvatore Principato, classe 1892, militò sin da giovane nel partito socialista. Nel 1933 fu una prima volta arrestato perché apparteneva al movimento " Giustizia e Libertà". Rilasciato tornò a svolgere attività antifascista e dopo l’8 settembre lavorò intensamente per la libertà d’Italia fino al giorno del suo arresto.
Renzo Del Riccio, classe 1923, socialista , era soldato di fanteria quando l’8 settembre con il suo reggimento partecipò ad accaniti scontri contro i tedeschi in Monfalcone. Tornato al suo paese, lavorò sino al marzo del 1944, epoca in cui, essendo stata chiamata la sua classe, riparò in montagna nei dintorni di Como. Organizzò un audace tentativo di sabotaggio con la collaborazione dei partigiani. Arrestato, fu inviato dai tedeschi in Germania, ma a Peschiera riuscì a fuggire e a nascondersi poi a Milano in casa di parenti. Fu arrestato in seguito ad un falso appuntamento nel 1944.
Angelo Poletti, svolgeva un ‘attiva propaganda partigiana tra i lavoratori dell’Isotta Fraschini presso cui lavorava. Fu arrestato mentre andava a prelevare armi per i compagni. Rimase per molto tempo a San Vittore dove subì sevizie.
Vittorio Gasparini , dopo l’invasione tedesca, messosi in aspettativa collaborò con i partigiani raccogliendo fondi e curando il funzionamento di una radio trasmittente clandestina. Fu arrestato nel novembre del 1943 vicino Brescia. Rimase a San Vittore sino al giorno della sua fucilazione.
Gian Antonio Bravin , classe 1908, dopo l’armistizio iniziò la sua attività politica. Fece parte del III Gruppo GAP di cui divenne il capo organizzando vari colpi. Venne arrestato nel 1944.
http://www.storiaxxisecolo.it/dossier/dossier4.htm