SOLIDARIETA’ ALLA FORNACE

Comunicato SOS Fornace

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Da fonti certe abbiamo appreso che entro la fine di questa settimana verrà tentato lo sgombero del Centro Sociale SOS Fornace. E’ evidente il malcelato tentativo di alzare il livello della tensione in vista del corteo di sabato 9 ottobre contro il Piano Alfa e in difesa del territorio, per spaccare l’ampio fronte – dall’opposizione sociale a quella consigliare – che scenderà in piazza unito nel denunciare la “prima pietra” di Expo 2015, madre di tutte le speculazioni sul territorio. Questo tentativo arriva inoltre una settimana dopo la nostra denuncia dell’imbarazzante comportamento di Fiera Milano che, a dispetto della scintillante immagine che propone di sè, produce sul territorio del quale si vanta di essere vetrina, solo precarietà e disoccupazione, come dimostra la recente vicenda degli 85 lavoratori lasciati a casa.
La giunta comunale, più volte dichiaratasi a favore dello sgombero della Fornace, vuole evidentemente coprire con questo provvedimento il fallimento del modello della città vetrina, sotto gli occhi di tutti in termini di servizi pubblici dismessi e beni comuni espropriati, col favore degli speculatori di CL e la copertura politica di chi, come la Lega Nord, della difesa del territorio si riempe la bocca ma nei fatti è complice del saccheggio.
Questa ennesima minaccia non è solo un attacco a uno spazio sociale, ma ai percorsi autorganizzati e all’intera opposizione sociale del territorio che esprimono una voce critica e contrastano una ricostruzione della metropoli imposta da chi sta sfruttando la crisi per aumentare i propri profitti.
Invitiamo perciò tutti i solidali a un’assemblea pubblica che si terrà in Fornace martedì 5 ottobre alle 21:30 per preparare la resistenza allo sgombero. Portate sacchi a pelo e coperte, si dorme all’interno dello spazio per difenderlo.

link

www.sosfornace.org

Appuntamenti

dal 6 all’ 8 ottobre ogni mattina h 5.00 presidio e colazione antisgombero

@ SOS Fornace – Rho, via S. Martino 20

Sabato 9 ottobre – h. 9:30 corteo contro il piano alfa in difesa del territorio @
Rho – Stazione FS

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ARRESTATI DUE FASCISTI DI CUORE NERO

Coppia gay aggredita alle Colonne, arrestati due skinhead di «Cuore nero»

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_settembre_22/aggressione-gay-omofobia-colonne-san-lorenzo-arrestati-skinhead-cuore-nero-1703811088345.shtml

IL FATTO LA SERA DEL 30 MAGGIO – AVEVANO ANCHE RAPINATO UN IMMIGRATO

Incastrati dalle telecamere. Erano appena rientrati da un raduno di estrema destra a Cinisello

MILANO – Due skinhead di estrema destra, definiti vicini al gruppo «Cuore nero», sono stati arrestati mercoledì a Milano dagli agenti della Digos con l’accusa di aver aggredito una coppia di gay lo scorso 30 maggio nei pressi nelle colonne di San Lorenzo, nel capoluogo lombardo. I due sono anche accusati di aver rapinato un immigrato, sempre quella notte. Secondo le indagini, aggressione ai gay e rapina sarebbero state messe a segno al termine di un raduno di skinhead nel milanese. Gli arrestati sono Marco Ciampa e Andrea Filippo Tatoli, rispettivamente di 41 e 42 anni. Entrambi hanno precedenti per rissa, anche se non a sfondo omofobico.

«BRUTTI FROCI» – I due arrestati, secondo quando ricostruito dagli agenti guidati da Bruno Megale, erano appena rientrati da un raduno di skinhead a Cinisello Balsamo quando hanno aggredito, insieme con un terzo individuo non ancora identificato, la coppia gay. Le vittime erano in compagnia di due amiche. «Brutti froci, datele a noi le ragazze, tanto a voi non servono», hanno detto gli skinhead. La coppia ha risposto, scatenando l’ira degli aggressori che sono passati alla violenza fisica con calci e pugni. Una delle due amiche, nel tentativo di fermarli, ha preso un ceffone in viso. Secondo il racconto delle vittime, uno dei tre aggressori aveva una croce celtica stampata sulla maglietta.

del portafogli un cittadino di origine africana. Le indagini sono partite dalla denuncia che la coppia gay ha presentato qualche giorno dopo l’aggressione. Gli agenti della Digos di Milano hanno recuperato alcune immagini riferite alla rapina in via Torino: le telecamere avevano inquadrato l’auto in fuga. Sulla scorta del modello dell’auto, gli investigatori sono riusciti a risalire ai due presunti aggressori. Nelle loro case, nei pressi di viale Monza, è stato sequestrato una sorta di arsenale con tirapugni, manganelli e coltelli. Le accuse sono di rapina aggravata, percosse e ingiurie.ARCIGAY: DENUNCIARE SEMPRE – Ringraziamenti alle forze dell’ordine arrivano dal presidente dell’Arcigay nazionale, Paolo Patanè, e da quello di Milano, Marco Mori, i quali sottolineano che «è sempre necessario denunciare la violenza omofoba subita». «Sappiamo che gli episodi di omofobia in città continuano e chiediamo – proseguono i due esponenti di Arci gay – un impegno reale della Giunta per prevenire una piaga da cui la nostra metropoli non è immune. Un primo e decisivo passo, in una città che da anni non si confronta con la comunità gay, lesbica e transessuale, potrebbe essere una campagna contro l’omofobia e un incontro con il sindaco Moratti». I due esponenti di Arcigay si sono detti convinti del fatto che «le persone lgbt coinvolte in questi tristi e dolorosi episodi debbano trovare la forza di denunciare le aggressioni e non rispondere all’omofobia con il silenzio». «Sappiamo – concludono Patanè e Mori – che violenza e omofobia si annidano massicciamente nelle fila dell’estrema destra e dell’integralismo religioso, ma siamo ancora del tutto privi di strumenti legislativi, come l’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia, per difenderci dalla continua e reiterata campagna di denigrazione, di odio e di violenza che gli omofobi ci riservano».


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Fiorin fiorello… e se candidassi mio fratello?

Si susseguono le notizie sulle manovre di Forza Nuova tra accordi e scazzi interni. Tra le possibili candidature in vista delle politiche anche quella del fratello di Roberto Fiore a Milano

http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=3052&Class_ID=1004

Ancora sulla crisi di Forza nuova

Militanti in subbuglio e manovre in corso nel movimento di Roberto Fiore in vista delle prossime elezioni politiche

Nel sottolineare come i militanti di Forza nuova, e più in generale della destra milanese, intervengano ormai sia su Indymedia sia sui blog antifascisti per cercare di smentire le notizie o cercare di sviarle, a volte facendosi penosamente passare per “compagni”, confermiamo, punto per punto, le informazioni da noi pubblicate nella nota “Crisi di Forza nuova a Milano e i movimenti dell’estrema destra a livello nazionale in vista delle possibili elezioni anticipate”.
La base di Fn è in questo momento in forte subbuglio, sorpresa dalle proposte avanzate da Roberto Fiore in un incontro riservato con Giuseppe Ciarrapico e Alessandra Mussolini, circa un accordo con il Pdl, per poter eleggere nelle loro liste un deputato. In tal caso Forza nuova non si presenterebbe alle elezioni, scegliendo la desistenza.
Pochi sanno però che l’intenzione di Roberto Fiore sarebbe quella di candidare il fratello avvocato, Stefano. A Milano, oltretutto, in Forza nuova sono ormai in molti che contestano la vicinanza-sudditanza di Duilio Canu alla destra sociale di An-Pdl ed in particolare ai suoi dirigenti giovanili milanesi, Roberta Capotosti, Carlo Fidanza ed Antonluca Romano. Costoro, a loro volta, stanno infatti premendo in favore di una desistenza di Fn in loro favore alle prossime elezioni comunali. A Napoli la base forzanovista, sui blog e nelle sezioni, sta duramente contestando la gestione politica ed anche economica del coordinatore regionale forzanovista, Michele Giliberti.
In Calabria, la sezione di Reggio è passata tutta nel Pdl, aderendo all’area del potentissimo presidente regionale, Beppe Scopelliti, l’ultimo segretario nazionale del Fronte della Gioventù.
L’ultima novità riguarda invece il progressivo distaccamento fra Fn e Padre Tam ed il riavvicinamento di quest’ultimo ai tradizionalisti lefevriani della Fraternità San Pio X, che non vorrebbero continui a impegnarsi in “politica”.

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Roberto Fiore alla ricerca di un accordo con il Pdl e Luca Romagnoli con i finiani

A giugno è stato arrestato Michelangelo Manazza giovanissimo naziskin, conosciuto per la sua militanza in Forza Nuova a Milano, reo di avere accoltellato la sera del 14 due ragazzi in un parco di Cuneo. Ora è detenuto nelle carceri di quella città con l’accusa di “lesioni gravi ed efferate”.

Il fatto ha creato scompiglio, tensioni e divisioni, sia fra il “mondo skin” (ormai egemonizzato dagli Hammer) e i forzanovisti, sia all’interno di quest’ultima organizzazione.
Roberto Fiore, con un comunicato stampa, ha subito preso le distanze dal giovane arrestato, negando fosse di Fn. Ovviamente il fatto non è piaciuto agli skin. Alcuni di loro si sono persino azzuffati con un gruppo di forzanovisti.
A luglio, anche seguito di questi fatti, almeno un terzo di Forza nuova di Milano, Bergamo, Pavia e Varese se ne è andata dal movimento per aderire alla nuova sigla Movimento Patria Nostra: un’associazione culturale nata a Roma, recentemente trasformatasi in organizzazione politica, con il riutilizzo del vecchio simbolo di Ordine nuovo, con tanto di ascia bipenne.
Attualmente, in Lombardia, questo neonato gruppo può contare già su una cinquantina di militanti guidati da Alberto Doldi (ex Ordine nuovo di Milano), Valter Melchiorri e Maurizio Stocco. Anche in questo caso la base tende a coincidere con gli ultras della curva interista, in particolare con l’Inter Club di Motta Visconti. Data la comune fede nerazzurra e la generale solidarietà con i “camerati incarcerati” (Manazza come Lothar, sempre detenuto nel carcere di Bergamo), con il neonato gruppo, hanno subito fraternizzato quelli di Calci e Pugni di Alessandro “Todo” Todisco, ben contento della profonda crisi dei rivali di Forza Nuova e dell’odiato Duilio Canu.
Sul versante nazionale, invece, mentre Gianluca Iannone e Casa Pound cercano sponda nel Pdl, tramite Marcello Dell’Utri, Roberto Fiore, in vista di possibili elezioni anticipate, si è incontrato, la settimana scorsa con Giuseppe Ciarrapico e Alessandra Mussolini per proporre a Berlusconi la desistenza di Fn, in cambio di almeno un deputato forzanovista eletto come indipendente nel Pdl. D’altro canto, sempre in vista delle elezioni, la Fiamma tricolore si è spaccata verticalmente in due su tutto il territorio nazionale: da una parte Luca Romagnoli, incredibile ma vero, si sta avvicinando agli odiati finiani (tramite il fascistissimo deputato Donato La Morte, cassiere del vecchio Msi), dall’altra il gruppo movimentista “Fiamma Futura” del naziskin veneto Piero Puschiavo che sta per confluire ne La Destra di Storace.

http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=3051&Class_ID=1004

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