A Milano un maxiraduno per Hitler:
skinhead in arrivo da tutta Europa
A Rogoredo, alle porte della città, la Skinhouse del capoluogo si aspetta oltre duemila persone per uno dei più grandi raduni degli ultimi anni: ci saranno anche gli americani Bully Booys e gli inglesi Brutal Attack
di PAOLO BERIZZI
Metti un capannone alle porte di Milano e una decina di band neonaziste, alcune internazionali, molto note negli ambienti dell’estrema destra per i loro inni alla violenza, al razzismo e alla xenofobia. Alcuni gruppi musicali arriveranno dalla Germania, dall’Inghilterra, persino dagli Stati Uniti. A loro si uniranno le più importanti formazioni italiane, punti di riferimento delle teste rasate con i loro repertori che spaziano dall’incitamento ai pestaggi alle truci rivendicazioni di superiorità razziale fino alle citazioni di Mussolini, di Adolf Hitler e dei suoi gerarchi. Metti centinaia di naziskin provenienti da tutte le regioni d’Italia e da tutta Europa.
L’appuntamento è per questa sera in un capannone della zona industriale di Rogoredo, a due passi dalla fermata della metropolitana di Porto di Mare. A fare gli onori di casa, in quello che si preannuncia come uno dei più grossi raduni neonazisti degli ultimi anni, sono attese oltre 2mila persone, è la Skinhouse di Milano. L’happening nasce, ufficialmente, dall’idea degli organizzatori di raccogliere fondi a sostegno delle spese processuali (fatti del ‘93, operazione “Runa”) per i camerati di Azione Skinhead, il gruppo nato nel 1990 dalla fusione tra gli skin milanesi e il nucleo più radicale degli ultrà Boys SAN dell’Inter. Ma l’evento, anche per il numero e la provenienza delle presenze già confermate attraverso la rete, porta con sé anche l’aria della sfida: una prova
muscolare in un periodo in cui l’ondata xenofoba — gli ultimi e ripetuti casi hanno riguardato gli insulti al ministro Cécile Kyenge — è in crescita.
A partire dalle 18 a Rogoredo le naziband si alterneranno sul palco di uno spazio privato affittato dagli organizzatori con regolare contratto. Come ormai d’abitudine per questo tipo di raduni, in linea con quanto avviene per i rave party vietati, l’indirizzo e il luogo esatto della manifestazione verranno comunicati ai partecipanti solo all’ultimo, via sms e per evitare problemi di ordine pubblico, dagli organizzatori. Fu così anche il 20 aprile scorso, giorno dell’anniversario della nascita di Adolf Hitler, quando a Malnate, vicino a Varese, 700 camerati animarono una festa organizzata dalla Comunità militante dei Dodici Raggi nei locali (di proprietà di Ferrovie Nord) gestiti dall’associazione culturale filoleghista “I nostar radis”.
L’evento di Varese — denunciato da Repubblica — provocò l’indignazione, oltre che delle associazioni partigiane e antifasciste, anche della presidente della Camera, Laura Boldrini, e del leader di Sel, Nichi Vendola. Pochi giorni dopo il 20 aprile varesotto — condannato da Gennaro Gatto dell’Osservatorio sulle nuove destre — sui muri della sede del Pd di Varese comparvero delle svastiche. Simboli che abbonderanno anche nel raduno di oggi. Guardando il programma balza all’occhio la presenza di due band neonaziste seguitissime negli ambienti della destra più dura: i Bully Boys statunitensi (autori di brani dal titolo evocativo come “White Pride” e “Hammerskins”) e i Brutal Attack inglesi.
Nati negli anni Ottanta, i Brutal sono tra i gruppi “d’area” più longevi. Sul loro sito è presente una sezione di propaganda nazista e sono collegati alla formazione “Blood and Honour” (richiamo al motto della gioventù hitleriana “Sangue e Onore”, filiali in tutta Europa compresa una sede a Varese, protagonisti di numerose violenze e dichiarati fuorilegge in Germania). Sia i Bully Boys che i Brutal Attack hanno delle pagine dedicate su Stormfront, il sito razzista che inneggia alla superiorità della razza bianca. Lo stesso profilo del gruppo tedesco Wolfsfront.
Per ascoltarli — in scaletta ci sono anche i milanesi Corona Ferrea e Adl 122, i varesotti Garrota e i trentini Linea Ostile — arriveranno a Milano gruppi nazifascisti da ogni regione d’Italia e dall’estero. Svizzera, Francia, Inghilterra, Spagna, Germania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania, Russia, Norvegia, Grecia. Secondo alcune voci — al momento impossibili da confermare — al raduno dovrebbe prendere parte anche una delegazione del Ku Klux Klan americano attiva in Europa. La galassia è quella dei movimenti schierati contro immigrati, neri, ebrei e gay. Un’onda nera che attecchisce tra web, cortei di piazza e pestaggi.
“Informazione & politica per lo skinhead” è scritto sulle locandine diffuse su Facebook (dove sono state raccolte le prenotazioni) e tra i siti della destra estrema. Sotto l’invito e il programma della serata, due numeri di telefono (italiano-inglese-spagnolot-edesco) attivi a partire da ieri. Gli agenti della Digos si sono attivati da giorni per raccogliere informazioni sull’happening di Rogoredo e per scongiurare eventuali problemi di ordine pubblico legati a contromanifestazioni da parte degli antagonisti dei centri sociali. Controlli e misure di sicurezza sono stati predisposti per tutta la giornata nella zona compresa tra San Donato e Rogoredo: non solo nei pressi del capannone affittato dai naziskin ma anche in corrispondenza degli assi delle tangenziali. Il meeting point per i partecipanti è stato fissato all’uscita San Donato della tangenziale Est dalle 15 in avanti. Il flusso di macchine e caravan proseguirà poi verso l’area dove si terrà il concerto.
(15 giugno 2013)