Il lupo cambia il pelo ma non il vizio

da repubblica.it

“Ma guarda gli ebrei che fanno anti-usura”

così parlano i nuovi alleati degli ex finiani

Gli ex ministri Urso e Ronchi, fuoriusciti da Fli, annunciano un accordo con Area Destra per “nel segno del popolarismo europeo”. Ma i loro compagni di strada su Facebook si lasciano andare a battute contro gli ebrei e commemorazioni di Salò

di MARCO PASQUA

"Ma guarda gli ebrei che fanno anti-usura" così parlano i nuovi alleati degli ex finianiUn post antisemita sulla pagina Facebook di Lucia Alonzi

Gli ebrei hanno “sempre, nel mondo, impersonificato l’usura”. La più classica delle espressioni del pregiudizio antiebraico arriva sulla pagina Facebook di una dirigente di Area Destra, il movimento politico che ha aderito, in questi giorni, al progetto di FareItalia, di Adolfo Urso e Andrea Ronchi. Lucia Alonzi, dirigente nazionale di Area Destra vicina a Urso, ironizza sulla notizia (di archivio) dell’apertura di uno sportello anti-usura al Ghetto, a Roma: “Ora ho visto tutto, uno sportello anti-usura aperto da chi ha sempre nel mondo impersonificato l’usura… non c’è che dire sono i più forti!”.

LE IMMAGINI I messaggi su Facebook 1

L’esponente del movimento politico di destra, all’interno del quale riveste il ruolo di Responsabile della comunicazione e della propaganda (mentre Andrea Urso, fratello dell’ex ministro, ne è il coordinatore nazionale), aveva già fatto discutere quando, lo scorso mese di marzo, si presentò in visita alla Camera con una croce celtica al collo. Allora militava nei giovani di Fli, e venne difesa dal deputato Fabio Granata. Lei tentò di giustificarsi, definendosi appassionata di “cultura celtica e druidismo” e parlando di un “riferimento ad un periodo lontano”.

Ma l’anima della 29enne Alonzi, almeno a

leggere il suo profilo Facebook, è inequivocabilmente nera. Rinnega il 25 aprile (“Dopo Pasqua? Il 26 aprile”, ha scritto in un altro status di quel periodo), preferendo rivolgere “il suo pensiero ai caduti della Rsi”. E proprio nell’anniversario della Liberazione esplicitava la sua fede politica: “Il fascismo, quello sociale, quello delle riforme, del patriottismo e dell’Europa, dovrebbe essere di nostra ispirazione”. Più recentemente, pubblicando l’immagine di un personaggio di un cartone animato (Oliver Hutton) con il braccio teso, accompagnato dalla scritta “Saluto al duce prima della partita”, ha scritto, tra il serio e lo scherzoso: “Oliver Hutton uno di noi”. Non ha risparmiato neanche il sindaco di Roma, di cui ha mostrato una foto mentre si trovava in compagnia del presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, in visita alla sinagoga romana: l’immagine è accompagnata da una risata.

Nel giorno dei compleanni dei suoi oltre cinquemila amici (suddivisi su due profili, che sono spesso terreno di scontro tra i rappresentanti delle diverse anime della destra, anche più estrema) dispensa “auguri camerateschi”, mentre non dimentica mai di commemorare i camerati morti (tra gli ultimi, Francesco Cecchin, attivista del Fronte della Gioventù ucciso nel 1979, il cui ricordo è ancora molto sentito dai neofascisti). Tra le condivisioni musicali  –  oltre a quelle del cantore nero Massimo Morsello (cantautore, terrorista dei Nuclei armati rivoluzionari e co-fondatore di Forza Nuova)  –  ha riproposto, il 26 settembre, l’inno di Terza Posizione, l’organizzazione sovversiva neofascista, nata negli anni Settanta. Inno dedicato “a chi ancora crede nel sogno di Terza Posizione”.

E’ stato lo stesso Adoldo Urso a dare, nei giorni scorsi, la notizia dell’adesione di Area Destra a FareItalia, l’associazione promossa, oltre che da Urso, da Andrea Ronchi e Pippo Scalia. Obiettivo di questa alleanza politica (che dovrebbe poi generare “Fare Destra”) è quello di “contribuire al processo di rinnovamento e di ricomposizione del centrodestra italiano nel segno del popolarismo europeo”. “Noi siamo convinti  –  aveva detto Urso, presidente di Area Destra  –  che occorra dare forza ai valori e ai programmi della destra all’interno di un comune processo di ricomposizione delle famiglie politiche e culturali che intendono costruire un’alternativa più credibile al fronte delle sinistre e nel contempo contribuire a realizzare le riforme strutturali che servono al Paese”.

 

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